Nella rivista "The International Jew" di Henry Ford, il noto imprenditore statunitense nonché antisemita, si afferma quanto l'uso improprio dei termini "Giudeo" e "Israelita" porti a problemi di comprensione. Doc 2271
Infatti, in un articolo si rimarca quanto segue:
- il Sionismo, che propugnava la creazione in Palestina dello stato d'Israele, non coincide con la promessa biblica di uno stato giudaico (vedasi I teologi cristiani del Nazimo)
- Giudea e Israele erano due regni ben distinti che per 2 secoli incorsero in reciproci dissidi.
Ancora, il termine "ebreo" non andrebbe ad indicare una comunitià indistinta di persone della religione ebraica (come si è soliti fare), ma qualificherebbe solo i "Giudei apostati".
Conseguentemente è quindi facile desumere che il cosiddetto "popolo eletto" non sarebbe quello giudaico, bensì quello israelita. Anzi il primo sarebbe dannato ad aspettare la venuta del messia atteso (vedasi "Giovanni Battista, il Messia).
In accordo con le nostre ricerche, tutta la Bibbia andrebbe quindi riletta con questa nuova chiave di lettura, ammettendo cioè che tutti i personaggi principali (da Abramo a Gesù), siano israeliti e non giudei. Si legge ancora che "di tutti gli apostoli dell'israelita Gesù, solo Giuda era giudeo" e ciò a testimonianza che solo gli israeliti sono il popolo prescelto, anzi la razza eletta. Doc 2272
[Vedasi, "La Samaria patria del padre" e "Simon Mago il buon samaritano"]
Non è quindi un caso che le teorie ariane e il movimento sionista prendano piede negli stessi anni, come non è un caso che Theodor Herzl, fondatore del sionismo, volesse creare lo stato d'Israele proprio in Palestina (vedasi "La vera città santa"; la cartina in copertina è comunque sbagliata, perché capitale della Giudea era appunto Masada non Gerusalemme).
Mac
Nessun commento:
Posta un commento